Viale Pio XII: dopo oltre due anni l’elefante ha partorito il topolino

Ci sono voluti ben 26 mesi di attesa per un intervento da soli 3 mila euro. Sulla vicenda pendono le denunce dei privati e il contenzioso con Acea

di Massimo Sbardella

Dopo oltre due anni la montagna ha partorito il topolino. Eravamo ancora nel 2019 quando, all’improvviso, si aprì una voragine in viale Pio XII, di fronte ad Euronics (all’altezza del distributore di benzina). Un guasto alla condotta di smaltimento delle acque chiare aveva eroso il terreno sottostante creando lo smottamento.

Una riparazione, si disse, molto impegnativa ed onerosa tanto che l’unica soluzione adottata fu quella di chiudere il buco con delle palanche e transennare l’area con new jersey in cemento e quattro pannelli di rete costringendo, praticamente, in casa le famiglie che abitano al di là della frana e creando non pochi disagi all’attività commerciale che si trova in quell’edificio. Senza contare quanto è pesato ad uno dei residenti tirare fuori la propria auto dal parcheggio di casa, con una gru particolare che costò circa 700 euro! Sarebbe bastato aspettare qualche ora che l’uomo rientrasse in casa e fargliela tirare fuori ma si decise di essere drastici e irremovibili.

Nel frattempo, pensavamo tutti, si stava progettando chissà quale intervento e, perché no, magari anche reperendo le risorse per ripristinare al meglio, e in tempi brevi, strada e marciapiede. Che la celerità non sia la dote migliore dell’Amministrazione guidata dal sindaco Mario Moretti è un dato di fatto ma la vicenda di viale Pio XII potrebbe essere presa a campione del modo di agire del Comune di Palestrina.

Da quel giorno, infatti, sono passati quasi due anni e mezzo e le palanche e i quattro pannelli di rete sono ancora là. Nel frattempo sono stati aperti due contenziosi, uno tra il Comune e Acea per capire chi dovesse intervenire, l’altro tra il Comune e il privato che – da questi interminabili ritardi – ha avuto danni economici seri (basti pensare che il negozio sotto la casa oggi paga la metà di quanto pagava prima e l’altro locale è rimasto sfitto) e disagi di varia natura.

Tutto sarebbe stato (forse) giustificabile se, alla fine, la soluzione trovata avesse avuto un senso. Invece, ahimé, nei giorni scorsi è apparsa sull’albo pretorio del comune una determina con cui si stanziano 3000 euro (sì, tremila!) per mettere in sicurezza la zona. Nell’atto si conferma “che nella giornata del 3/12/2019 a seguito di sopralluogo in viale Pio XII è stato riscontrato che il marciapiede compreso tra il civico 7 e 13 presentava una considerevole cavità e successivamente la stessa veniva messa in sicurezza” e, pure, “che la rottura del collettore fognario sta causando un continuo dilavamento del terreno sottostante creando danni non controllabili”.

“Danni non controllabili”, come li definisce la determina, che in pratica erodono viale Pio XII da ben 26 mesi nonostante, a quanto pare, per impedirli sarebbero stati sufficienti appena 3 mila euro (un terzo di quanto speso per due serate di maxischermi l’estate scorsa con la nazionale italiana).

Con un post pubblicato sui social, il consigliere comunale Manuel Magliocchetti, capogruppo del Partito Democratico, scrive: “Dopo quasi tre anni, il Comune decide di intervenire affidando i lavori con determina n.31 del 24/01/22 per un importo di soli 3000 euro, generando nel tempo un contenzioso importante! Non si poteva fare subito? Ora chi risarcisce ai proprietari il danno subito?”.

Tutti interrogativi legittimi a cui, siamo certi, quanto prima il Comune avrà modo di dare una spiegazione plausibile.  

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