Intervista ad Alessandra Bagnasco, presidente della Fondazione Cultura e ricerca Ets, sull’innovativo progetto che promuove un corretto stile di vita fin da piccoli

 

Come nasce l’idea del progetto Salutandia for Children?

Negli ultimi decenni, ci sono stati evidenti cambiamenti in materia di sanità e salute, che hanno determinato un aumento dilagante di patologie croniche. A questo si contrappone una buona qualità della vita del singolo e la floridità del nostro Sistema Sanitario Nazionale, costretto però ad affrontare costi ingenti per la cura di malattie che, almeno per il 50%, potrebbero essere evitate se ognuno di noi avesse uno stile di vita sano.

In cosa consiste il progetto Salutandia?

Salutandia è un progetto che punta a divulgare in modo semplice e diretto, in particolare alle giovani generazioni, le buone norme per vivere in salute, intendendo la salute come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattie o infermità. A tal fine, considerando che le linee guida in materia di educazione civica prevedono anche temi come l’educazione al benessere psicofisico, che passa per una corretta alimentazione, attività sportiva e tutela della salute, è nata la collana editoriale Salutandia, realizzata per i bambini e i ragazzi dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola superiore di secondo grado.

Quali sono gli ostacoli più forti che ha dovuto affrontare un progetto ambizioso come Salutandia?

Parlare di comunicazione alimentare e corretti stili di vita sembrerebbe, a prima vista, un tema facile. Ma così non è. In un ambito nutrizionale che, negli ultimi decenni, ha avuto uno sviluppo notevole non è mai automatico che il miglioramento delle conoscenze comporti una modifica delle abitudini quotidiane errate, rispetto a quanto suggerito dalla corretta comunicazione su educazione alimentare e corretti stili di vita. Cambiare uno stile di vita richiede tempo e costanza perché bisogna vincere la resistenza che abbiamo a modificare atteggiamenti che, come per le abitudini alimentari, sono parte essenziale della vita di ciascuno di noi.

L’Italia è la patria del buon cibo e della Dieta Mediterranea: perché risulta così permeabile a stili alimentari meno salutari?

Il concetto di prevenzione non è stato tenuto, finora, in debita considerazione. Da decenni, il nostro stile di vita è stato sostenuto da una medicina “curativa”, mirata a vincere le patologie senza soffermarsi sulla possibilità reale di prevenire la comparsa delle malattie stesse. A sostegno di una corretta informazione occorre una medicina che sia di prevenzione, visto che ormai è scientificamente provato che circa la metà delle malattie non ereditarie potrebbero essere evitate semplicemente attraverso corretti stili di vita, primo fra tutti quello alimentare. Questo ha permesso il dilagare di mode e pratiche sociali che sono nettamente in contrasto con uno stile di vita sano: messaggi pubblicitari tendenziosi, elevati interessi commerciali, mode dilaganti, una facilità di comunicazione virtuale che alimenta la confusione hanno contribuito alla mancata diffusione di una condotta alimentare corretta.

Dagli anni ’80, l’abbondanza alimentare ha cambiato le nostre abitudini: che possiamo fare per accrescere la consapevolezza tra i più giovani?

Comunicare e trasferire loro tutti gli strumenti necessari per operare, sin dalla tenera età, scelte informate e consapevoli anziché seguire tendenze e suggerimenti indotti da un food marketing scorretto. Un inusuale processo di “informazione e  formazione” del consumatore, in senso lato,  che renda ogni ragazzo un cittadino cosciente, dotato di atteggiamento critico ed analitico nei riguardi del consumo che, attraverso strumenti conoscitivi adeguati, prenda coscienza delle responsabilità del “ruolo di consumatore” anche rispetto a temi più ampi come ambiente, consumo di energia, sfruttamento delle risorse naturali e qualità della vita.

I Dirigenti scolastici hanno un ruolo-chiave nell’introduzione di questi temi in ambito scolastico: ha trovato collaborazione?

Il mondo della scuola riveste un ruolo fondamentale nel formare le nuove generazione e, quindi, ha l’onere e l’onore di indirizzare il progresso, o il regresso, della società. Purtroppo, però, oggi deve farsi carico di una serie di evidenti difficoltà. Inoltre, la materia didattica che la nostra fondazione promuove è estranea, al momento, dal percorso formativo degli insegnanti stessi per cui è normale che possa essere avvertita una certa diffidenza in merito. Fortunatamente, è recentissima la pubblicazione delle linee guida sull’educazione civica, sottoscritte dal Ministro Valditara, che includono l’educazione alimentare tra gli argomenti da trattare. Siamo certi che la collaborazione con il mondo della scuola sarà massima e coinvolgente nell’interesse degli studenti.

In che modo Salutandia può contribuire a migliorare gli stili di vita alimentari?

Salutandia propone una sorta di rivoluzione culturale, per le nuove generazioni, su salute e benessere. Solo attraverso scelte informate e consapevoli potremo costruire un contesto sano, sia per la nostra persona che per l’ambiente e la prevenzione potrà condurre ad una crescita responsabile  del singolo e della collettività.

Il vostro progetto è molto considerato a livello istituzionale, quanto è importante ricevere riconoscimenti ufficiali?

E’ certamente stimolante vedere riconosciuti e apprezzati gli sforzi che abbiamo sostenuto per realizzare l’intero progetto. Una motivazione forte per continuare ad affrontare tutte le difficoltà e le sfide che si renderanno necessarie. Del resto in ogni epoca storica è inevitabile che i cambiamenti, per incidere in modo significativo, siano sottoposti a periodi e fasi critiche. L’appoggio Istituzionale e del mondo scientifico ci incoraggia a proseguire con convinzione e determinazione. Al riguardo voglio ringraziare il   sottosegretario di Stato con delega all’educazione alimentare, On. Paola Frassinetti, che fin da subito ha tenuto in seria considerazione l’introduzione dell’argomento nelle scuole.

Salutandia sta crescendo ogni giorno, può darci qualche anticipazione?

Siamo partiti con un progetto in alcune scuole paritarie appartenenti all’Istituto Maria Ausiliatrice delle Suore Salesiane di Don Bosco e abbiamo proposto al Ministero dell’Istruzione e del Merito una sperimentazione finalizzata a valutare la reale efficacia e funzionalità del progetto di educazione alla salute.

E nel lungo periodo quali gli obiettivi di Salutandia?

Stimolare, in modo originale, coinvolgente e scientifico, l’attenzione dei bambini e dei ragazzi verso il mondo della salute, un bene prezioso che vogliamo avvicinare agli interessi sia della Generazione Alpha che della Generazione Z. Una sfida avvincente e stimolante, quanto necessaria.

Se un genitore, un rappresentante del Consiglio di Istituto o una Preside volessero sposare il progetto Salutandia, a chi dovrebbero rivolgersi?

Possono rivolgersi a noi, Fondazione Cultura e Ricerca Ets, tramite l’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure consultando il sito internet www.salutandia.it. Saremo a disposizione per fornire qualunque delucidazione, anche in materia di corsi formativi per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltreché per l’illustrazione dettagliata dei materiali didattici.

Vogliamo concludere con un augurio ai nostri ragazzi e dare appuntamento a scuola?

“Salutandia for children” è un nuovo progetto didattico, fuori dagli schemi tradizionali, che può realmente apportare un cambiamento radicale nella società per valorizzare la salute individuale e ambientale, che sono strettamente correlate. Ovviamente ognuno deve fare la propria parte consapevoli che, come sosteneva Schopenhauer:

“la salute non è tutto, ma senza la salute il tutto è niente”.

Lascia un commento

Rispondi