Regione Lazio: vaccino antinfluenzale obbligatorio per gli over 65 e per le categorie a rischio

La dichiarazione dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato in un’intervista a Il Messaggero e riportata dalla pagina ufficiale della regione. In attesa della seconda ondata di Covid-19 presumibilmente prevista per l’autunno, l’Assessore afferma di voler imporre il vaccino agli over 65 e a tutti i lavoratori a rischio. Circa 2,5 milioni le persone interessate dalla campagna

Il tentativo sarà quello di vaccinare il maggior numero di persone a rischio, in vista della prossima e presumibile ondata di Covid-19 dell’autunno. Circa 2,5 milioni (circa il doppio di quelli raggiunti l’anno scorso) di over 65 e soggetti operanti nei settori a rischio, come gli operatori sanitari, le forze di polizia, gli autisti e chi lavora nei comparti a rischio.

«Provate a immaginare cosa succederà in autunno, con la seconda ondata di epidemia del coronavirus e in parallelo la diffusione, come ogni anno, dell’influenza. Non ce lo possiamo permettere: dovremo essere certi che una fetta della popolazione importante sarà stata vaccinata per l’influenza così quando sorgeranno determinati sintomi i medici sapranno che sono legati a Covid-19» afferma Alessio D’Amato a Il Messaggero.

Aggiunge di essere convinto che entro fine mese a Roma e provincia l’IR, ovvero l’indicatore della velocità di contagio, possa arrivare allo zero. Ma tutto questo avverrà se continueremo a seguire le norme indicate dal governo, evitando al massimo i contatti sociali, portando i DPI ove occorre, prestando massima attenzione alle regole imposte.

Purtroppo il dato è per ora certo. Seppur la ricerca stia facendo passi da gigante in merito al vaccino ed alla farmacopea, l’unica forma che si può mettere in campo è la prevenzione. Evitare la sovrapposizione dei sintomi, quello dell’influenza fisiologico del periodo autunnale e quello da Covid-19 potrebbe creare grandi problemi, soprattutto nel riconoscimento da parte dei sanitari.

Un punto importante dell’intervista riporta la stretta sorveglianza e la volontà di cambiamento di gestione delle case di riposo, la cui sorveglianza per ora è delegata ai comuni. In effetti proprio le case di riposo stanno riportando numeri importanti di infezioni da Covid-19. L’assessore si dice fermamente convinto di dover cambiare il sistema di gestione, con un direttore sanitario e personale medico dedicato.

Infine sulla gestione dell’emergenza afferma: “Dovremo potenziare le indagini epidemiologiche che nel Lazio hanno funzionato bene ogni qual volta emergeranno casi positivi, isolando i contatti e creando zone rosse quando servirà come abbiamo fatto a Fondi, Nerola e Contigliano”.

Sugli ospedali Covid-19 si dice fermo nel non ritrasformare gli ospedali oggi dedicati solamente al Covid fino a quando tutta l’emergenza non sarà finita.

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

Lascia un commento

Rispondi