Paliano ha dato l’estremo saluto a Raffaele Viti, 88 anni, maresciallo maggiore che per anni è stato comandante di stazione (oltre che a Paliano anche a Piglio e Anagni). I funerali si sono svolti nella chiesa di Sant’Anna, a Paliano, alla presenza delle autorità e dei carabinieri in congedo. Per l’ultimo saluto è stato suonato il silenzio.
“Nonno – commenta la vice sindaca Silvia Viti – dopo circa un mese da quando era entrato in ospedale. Non possiamo scegliere quando e come lasciare questa terra. Quando nasciamo attorno a noi abbiamo i genitori, i familiari più cari, i nonni e quando ce ne andiamo a dover accompagnare i genitori sono i figli e i nipoti, proprio come hanno fatto loro. Abbiamo pregato tanto affinché non capisse che il tempo stava finendo e alla fine forse è stato così. Le parole dei medici, di certo non confortanti, ci hanno portato a pensare al fatto che sarebbe accaduto, prima o poi. Questo è un altro dei regali che mio nonno ci ha fatto: andarsene dolcemente, anche se non ci si abitua mai a certe idee. Fino all’ultimo giorno ci ha ripetuto che l’importante per lui era che stavamo bene noi, la sua famiglia”.
Il maresciallo Raffaele Viti ha avuto una vita piena di successi personali e professionali, credeva tantissimo nel proprio lavoro, che è stato sempre al centro di ogni pensiero. La stima dei suoi colleghi al funerale ne è la testimonianza; una vera e propria celebrazione di un uomo duro, con la schiena dritta, concreto, pragmatico, di pochi convenevoli e di poche parole, ma con un cuore grande.
“La caserma – ricordano le nipoti Silvia, Sara e Beatrice – se la portava a casa ogni giorno. Ci ha dato valori e sani principi; ha avuto due bei figli, una moglie meravigliosa, due nuore modello e noi che possiamo dire di avergli dato qualche soddisfazione. È bello pensare che le persone che se ne vanno continuano a vivere dentro di noi, non solo nei nostri pensieri ma nei nostri sguardi, nei nostri modi di fare e di parlare e nei movimenti dei nostri volti. Ha fatto tanto e in punta di piedi ci ha salutati, come il fiume quando entra nel mare, come una farfalla quando si posa sul vetro di una finestra. Da oggi, nonno, non sarai più dov’eri; ma sarai dove saremo noi, sempre”.