Clamore nella Diocesi di Tivoli e Palestrina per il video con cui padre Natale Santonocito dichiara illegittimo il conclave che ha eletto Bergoglio.
di Massimo Sbardella
Il video di padre Natale Santonocito, della parrocchia di San Cesareo, ha scatenato il terremoto nella Diocesi di Tivoli e Palestrina, e non solo. Nominato sacerdote dal vescovo Mauro Parmeggiani nel 2023 (e assegnato a San Cesareo), l’8 dicembre scorso il prete ha diffuso un video su Youtube con cui disconosce “la legittima elezione di papa Francesco, giudicato l’antipapa”.
Guarda il video di padre Natale Santonocito che rinnega il Papa
Il contenuto delle dichiarazioni del prete

“Ai parrocchiani del luogo in cui ho svolto il mio Ministero, a tutta la diocesi di Tivoli e Palestrina e al mondo intero – afferma padre Santonocito – devo gridare questa verità che per molti può essere sconvolgente, ma che in realtà spiega tante cose strane che stiamo vivendo da troppo tempo. Da 11 anni abbiamo un antipapa: il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato perché Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013, non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al munus petrino, cioè all’investitura di Papa che deriva direttamente da Dio, come è espressamente richiesto dal can. 332.2; bensì papa Benedetto ha pronunciato una dichiarazione in cui rinunciava al ministerium, all’esercizio pratico del potere, e non al papato”.
Il prete si è ispirato alla teoria dello scrittore Andrea Cionci
Una posizione, quella del sacerdote, 61 enne, che fa seguito a quella del giornalista e scrittore Andrea Cionci che, nel suo libro “Il Codice Ratzinger”, sostiene che Bergoglio non è in realtà pontefice. Una posizione che, però, Cionci matura soltanto otto anni dopo l’elezione di Bergoglio, osservando solo allora che Papa Benedetto XVI non avrebbe in realtà mai abdicato in quel febbraio 2013, ma che si fosse ritirato in sede impedita. Secondo Cionci, quindi, Ratzinger sarebbe rimasto in carica come Papa fino alla sua morte.
La smentita di Geraldina Boni, ordinaria di diritto ecclesiastico e canonico all’Università di Bologna
“Nel 2013 – scrive in un approfondito testo la professoressa Geraldina Boni, ordinaria – si è assistito al legittimo e regolare avvicendamento nell’ufficio di romano pontefice tramite la rinuncia di Benedetto XVI e l’elezione di Francesco, entrambe pienamente valide a norma del diritto vigente. Al riguardo non si può fare a meno di evidenziare come le contestazioni alla rinuncia di Joseph Ratzinger si siano intensificate soprattutto a partire dal 2020, dunque a ben sette anni di distanza dall’inizio del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, a riprova che i loro fautori erano e sono ancora mossi probabilmente da un pregiudizio e da un’avversione ideologica verso il papa regnante e soprattutto verso le linee di indirizzo programmatico da lui adottate, più che dall’esigenza che il diritto sia rettamente inteso e applicato in alcuni momenti delicatissimi della vita della Chiesa. Eppure, se ci fossero state manifeste anomalie, come si tenta insistentemente di dimostrare, ciascuna di esse sarebbe stata prontamente segnalata e denunciata dai canonisti: molti dei quali non sono certo accusabili di servilismo o di omertà, e che non sono stati teneri o indulgenti nello stigmatizzare certe riforme giuridicamente claudicanti o nel condannare certi intollerabili abusi di autorità perpetrati nella Chiesa negli ultimi lustri“.
La reazione del vescovo Parmeggiani: “Possibile scisma per Santonocito”
Non pare quindi un caso se, al di là del filosofo del turbocapitalismo Diego Fusaro, la tesi di Cionci non pare aver fatto proseliti e, quindi, il video del prete (fresco di nomina) Natale Santonocito desta clamore nella Diocesi di Tivoli e Palestrina e induce l’immediata reazione del vescovo Monsignor Parmeggiani: “A seguito delle dichiarazioni – si legge in una nota del vescovo – diffuse via social tramite piattaforma Youtube e Facebook, da Don Natale Santonocito, del Clero della Diocesi di Palestrina, Monsignor Vescovo comunica che il presbitero si è posto nella posizione di aver commesso un possibile scisma contemplato nel Can.751 del CIC rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti. Mons. Vescovo, già da ieri, sentito il Dicastero per la Dottrina della fede, ha attivato l’iter per l’assunzione delle opportune procedure canoniche e invita la comunità ecclesiale alla preghiera per il Santo Padre e per la comunione con Lui e la Santa Chiesa”.
Il turbocapitalismo e i corsi a pagamento sull’Antipapa

Intanto, sulla presunta illegittimità di Papa Bergoglio e sul cosiddetto “Codice Ratzinger”, lo scrittore Andrea Cionci e il filosofo Diego Fusaro realizzano un video su Youtube per promuovere dei corsi (del corso di 250 euro a persona) nei quali si propongono di “provare a ragionare su quel che sta accadendo in seno alla Chiesa di Roma in relazione al mistero delle dimissioni di Ratzinger nel 2013 e della presunta ascesa al soglio pontificio di Bergoglio, emblema del pensiero unico politicamente corretto e della evaporazione del Cristianesimo. Il corso è pensato per tutti, per addetti ai lavori come per le persone alle prime armi. Il valore aggiunto del corso è che sarà in larga parte sviluppato in forma di dibattito tra i corsisti e i due autori”.
Una teoria fantasiosa e tardiva che non ha fatto proseliti
Quel che lascia perplessi, in tutta questa vicenda, è che l’astrusa teoria dell’Antipapa, lanciata nel 2020 da Andrea Cionci, sembri del tutto campata in aria.
“Al riguardo – sottolinea la professoressa Boni – non si può fare a meno di evidenziare come le contestazioni alla rinuncia di Joseph Ratzinger si siano intensificate soprattutto a partire dal 2020, dunque a ben sette anni di distanza dall’inizio del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, a riprova che i loro fautori erano e sono ancora mossi probabilmente da un pregiudizio e da un’avversione ideologica verso il papa regnante e soprattutto verso le linee di indirizzo programmatico da lui adottate, più che dall’esigenza che il diritto sia rettamente inteso e applicato in alcuni momenti delicatissimi della vita della Chiesa“.
Non è quindi un caso se, dopo ben 4 anni, la teoria si ritrovi pressoché soltanto negli scritti autoreferenziali che Cionci fa e non ha certo fatto proseliti nel mondo.
“Se ci fossero state – ribadisce la docente – manifeste anomalie, come si tenta insistentemente di dimostrare, ciascuna di esse sarebbe stata prontamente segnalata e denunciata dai canonisti: molti dei quali non sono certo accusabili di servilismo o di omertà, e che non sono stati teneri o indulgenti nello stigmatizzare certe riforme giuridicamente claudicanti o nel condannare certi intollerabili abusi di autorità perpetrati nella Chiesa negli ultimi lustri“.
Padre Natale Santonocito si è immolato per una causa persa?
Con l’aria grave e la voce impostata, padre Santonocito nel suo video parla con il peso della (presunta) grande verità che sta declamando. In realtà il povero sacerdote, ordinato poco più di un anno, appare molto debole, smanioso di assecondare (non si capisce perché) una fantasiosa ricostruzione di un fatto, la rinuncia di Benedetto XVI al papato e il conclave che ha letto Bergoglio, che sono talmente al centro della storia che difficilmente avrebbero potuto celare chissà cosa. Un peccato, aver scelto di ispirarsi ad un libro che – tra le recensioni – ne annovera una che lo dipinge così: “L’autore si arrampica sugli specchi per sostenere la sua tesi. (…) Ci sono pubblicazioni “terrapiattiste” più divertenti ed economiche di questa“.
