Convalidato l’arresto di un 45enne del napoletano per i reati di tentata truffa aggravata e ricettazione.
I Carabinieri della Compagnia di Colleferro, nel pomeriggio di domenica 23 Novembre hanno arrestato in flagranza di reato un 45enne italiano, originario della provincia di Napoli, gravemente indiziato per truffa aggravata.

La vittima, un’anziana di 88 anni, era stata già bersaglio lo scorso giugno, di un tentativo di truffa. Un sedicente avvocato l’aveva contattata comunicandole che il nipote era rimasto coinvolto in un incidente e lei doveva corrisponderle un risarcimento in denaro e gioielli, pena l’arresto del nipote. Allora, i Carabinieri allertati da una vicina della donna, avevano sventato la truffa e portato alla denuncia di una 43enne napoletana, poi allontanata dal Comune di Colleferro.
Domenica il copione si è ripetuto. La signora è stata di nuovo contattata, l’interlocutore questa volta si è finto il nipote, gli ha chiesto denaro e gioielli per un presunto blocco avuto sul conto corrente presso l’ufficio postale.
La signora, forte dell’espienza avuta ha contattato immediatamente i Carabinieri ed ha chiesto il loro immediato intervento. Questi, giunti in borghese nell’appartamento della signora, hanno teso la trappola al malvivente: una volta arrivato per ritirare il denaro e i gioielli, sono intervenuti mettendogli le manette ai polsi.
La successiva perquisizione ha portato al rinvenimento di denaro contante, gioielli e due telefoni cellulari.
Le indagini hanno portato a scoprire che nella stessa mattina, il 45enne si era reso protagonista di un altro furto, questa volta nel comune di Mentana, ai danni di una 84enne, utilizzando la medesima odiosa modalità
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto del 45enne per tentata truffa aggravata e ricettazione.
All’uomo è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza (Napoli) con il divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore notturne (dalle 20:00 alle 07:00), in attesa del processo. Si ricorda che l’indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva.
