Impazza sulla stampa locale pontina (e non solo) la storia di Enrico Tiero e le sue bislacche raccomandazioni. La Procura di Latina chiede i domiciliari per l’esponente di Fdi
Da un paio di giorni alla Pisana ha conquistato il banco la notizia dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina nei confronti del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enrico Tiero. Stando all’accusa, il politico avrebbe fatto leva sul proprio ruolo per far assumere la figlia presso una struttura sanitaria (a cui la Regione Lazio avrebbe aumentato i soldi dell’accreditamento) e altre persone in aziende private vicine.
Sull’articolo di Repubblica online (clicca per leggerlo) vengono raccontate con ironia le gaffe dei raccomandati di Tiero: dalla figlia assenteista, che non si presenta al lavoro facendo infuriare i colleghi, all’aspirante commessa del Conad che va al colloquio sporca e trasandata. In mezzo ci sono contratti profumati per le aziende coinvolte e i bisticci familiari tra Tiero e la moglie per banconote da 50 euro prelevate dalle tasche dei suoi pantaloni. In attesa di conoscere l’esito delle indagini, ne esce un quadro degno di un film di Cettola Qualunque, con inquietanti personaggi tra i protagonisti.
Dopo l’inchiesta su Lady Asl (con gli assessori della Giunta Storace, Gargano e Verzaschi sotto processo) e quella sul “Laziogate” che ha coinvolto la Giunta Polverini nel 2012 (portandola alle dimissioni), tocca al presidente Francesco Rocca gestire un caso giudiziario che potrebbe avere effetti clamorosi.