Dal segretario dei Giovani Democratici di Zagarolo, Andrea Quaranta, riceviamo a pubblichiamo una riflessione sulla situazione politica locale e il ruolo dei giovani: “Come Giovani Democratici vogliamo prendere una posizione chiara: stare dalla parte delle persone”.
Veniamo da un momento difficile per il Partito Democratico e per tutto il centro-sinistra, legato all’esito delle elezioni politiche del 25 settembre, le quali ci hanno decretati forza di opposizione. Prima ancora di discutere del congresso, che prenderà vita nei prossimi mesi, vi è un termine chiave sul quale dobbiamo concentrarci: ascolto.
Ai cittadini interessa poco dei diverbi interni al Partito, ma vogliono risposte, fatti ed è proprio da qui che la nostra militanza, il nostro attivismo, la nostra politica deve ribadire la propria posizione, con tenacia e fermezza: taglio del cuneo fiscale; no alla flat tax, contraria al principio di progressività dell’imposizione fiscale quindi in contrasto con l’art. 53 della Costituzione; approvazione del salario minimo e lotta al precariato; riforma delle pensioni; scuole e università alla portata di tutte e tutti, con grande attenzione verso i nuclei familiari con reddito medio-basso; transizione ecologica e digitale; sanità pubblica accessibile, in riferimento al modello della Regione Lazio; lotta per i diritti, affinché ogni individuo possa sentirsi tutelato e libero di essere se stesso; aiuto verso chi scappa dalla povertà, dalla guerra e dalla sofferenza del proprio Stato, trovando riparo e accoglienza nel nostro Paese; favorire la cultura e lo sport, nonché il turismo. Questi sono alcuni dei tanti temi sui quali dobbiamo continuare ad agire.
Contemporaneamente, come scrivevo poc’anzi, dobbiamo tornare ad ascoltare, attivandoci al fianco dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati, delle donne e degli uomini, nelle piazze, per le strade, nei luoghi di lavoro. Credo fermamente che sia necessario ristabilire un percorso collaborativo diretto con i sindacati e le loro categorie, strutturando un confronto serio e continuo che porti alla creazione di proposte tese alla soluzione di problematiche attuali, come la disoccupazione, la difficoltà nel trovare impeghi stabili, le morti sui luoghi di lavoro, la creazione di un’offerta seria che sproni le attuali e nuove generazioni a rimanere in Italia, investendo nel nostro Paese.
Credo fermamente che noi Giovani Democratici non dobbiamo aver paura di andare controcorrente. Spesso siamo stati una guida concreta, nelle battaglie come nelle proposte, dettando una linea ben precisa. Tutto ciò, cosa ha comportato nei confronti di noi giovani? Credibilità. Non è il “nuovo” che porta la fiducia degli elettori nei confronti del Partito, bensì l’unione, una linea politica solida e l’attuazione delle proposte presentate.

Orizzontalmente a quanto detto, dobbiamo ricordarci che il nostro onere primario, in quanto rappresentanti dei cittadini, sia quello di far rispettare la Costituzione della Repubblica Italiana, scritta dalle madri e dai padri costituenti a seguito della liberazione dell’Italia da parte dei partigiani. Inoltre, non vi deve essere timore nel pronunciare la parola “patriota”, solo perché in questi anni il centro-destra se ne sia appropriato illegittimamente, come fosse un premio da sventolare al vento, bensì dobbiamo andarne fieri sottolineando e ricordando la storia e la memoria di ragazze e ragazzi che diedero la vita affinché noi potessimo vivere in libera democrazia. Vi è un vento di rivoluzione, concettualmente parlando, in scala generale, da parte della nostra generazione, volto a far capire alla classe dirigente, adulta, che noi giovani siamo capaci e pronti a prendere le nostre responsabilità, con dedizione e ovviamente senso di causa.
Vogliamo porre fine all’idea creatasi dove la politica, partitica, sociale, economica sia distante dall’individuo, donna, uomo, adulto o giovane che sia. Si afferma che i giovani siano il futuro, motore dell’avvenire, risorsa fondamentale affinché la situazione sociopolitico-economica cambi in meglio, ma la gioventù odierna non ha più voglia di aspettare che arrivi il proprio momento, essa ha voglia e bisogno ORA di essere protagonista, ed il nostro compito prioritario deve essere quello di spronare e coinvolgere tale generazione, la nostra, offrendo una speranza in cui credere, qualcosa per cui combattere, con la penna, il foglio e le parole, generando un’identità nella quale rispecchiarsi: quella dei Giovani Democratici, quindi del Partito Democratico.