Cinque giovani morti tra i 17 e i 21 anni per un incidente stradale dentro il paese. Una tragedia immane che sconvolge tutta l’Italia e spinge ad una riflessione. L’unico ferito ha parenti diretti a Palestrina.

di Massimo Sbardella

E’ una tragedia indescrivibile quella che, la scorsa notte, ha colpito cinque famiglie di Fonte Nuova che hanno perso i figli in un tragico incidente stradale dentro il paese, all’altezza del civico 609 della via Nomentana. Intorno alle due e mezza, quattro ragazzi e due ragazze, tutti di età compresa tra 17 e 21 anni, viaggiavano a bordo di una Fiat 500 (omologata per quattro passeggeri) quando l’auto si scontrata dapprima con un palo della luce, poi con un un albero per ribaltarsi poi più volte sull’asfalto. Con conseguenze gravissime.

Cinque vittime di età compresa tra i 17 appena compiuti e i 21 anni

L’impatto è stato tremendo e quattro delle vittime (Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri e Simone Ramazzotti, di 21 anni, e Flavia Troisi di 17 anni appena compiuti) sono morte sul colpo. La quinta, Giulia Sclavo di 17 anni (2005), è invece deceduta alle prime ore dell’alba, poco dopo l’arrivo al Policlinico Umberto I di Roma. Unico superstite, seppure in prognosi riservata all’Ospedale “Sant’Andrea” di Roma, è Leonardo Chiapparelli, 21 anni di Guidonia Montecelio (con parenti diretti a Palestrina).

Incidente assurdo su un tratto interno al paese di appena un chilometro e mezzo

Dal DK33 al luogo dello scontro: un chilometro e mezzo dentro il paese

Un bilancio inimmaginabile, a maggior ragione se si considera che l’incidente ha coinvolto un gruppo di ragazzi del posto che si stavano spostando di appena un chilometro e mezzo, all’interno del proprio paese, per andare a riprendere una macchina parcheggiata poco distante (pare fosse per questo che erano in sei sulla 500): erano stati a festeggiare i 17 anni di Flavia al DK, un locale in via Nomentana 333, ed hanno avuto l’incidente in via Nomentana 609! Un tragitto brevissimo, di appena un chilometro e mezzo, che si è rivelato fatale per cinque di loro. Poco distante da lì, 16 anni fa, altre cinque vittime giovanissime.

Inutili i soccorsi: in quattro sono morti sul colpo

Ad attivare subito il 112 sono stati dei testimoni oculari ma quando l’ambulanza è arrivata sul posto quattro di loro erano già deceduti. Dai rilievi effettuati dai carabinieri della stazione di Mentana e di Nerola e dal nucleo radiomobile della Compagnia di Monterotondo si cerca ora di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Le uniche cose che si sanno, al momento, è che la Fiat 500, di proprietà della mamma di Valerio Di Paolo (quindi, probabilmente, il conducente) si è ribaltata dopo l’impatto con palo della luce e poi contro l’albero.

Una dinamica tutta da ricostruire

Secondo quanto emerge dalle prime testimonianze, pare l’utilitaria procedesse ad alta velocità prima di perdere il controllo e ribaltarsi più volte come impazzita. Per comprendere meglio cosa sia successo, ed escludere il coinvolgimento di altre vetture, i carabinieri stanno acquisendo anche le immagini delle numerose telecamere presenti nella zona. Il pm della Procura della Repubblica di Tivoli, che ha seguito la vicenda, ha disposto il trasferimento di tutte le giovani salme presso il centro di medicina legale “La Sapienza” di Roma, per effettuare gli esami autoptici.

E’ urgente intervenire per sensibilizzare i giovani alla guida responsabile

L’entità della tragedia è tale che oggi tutta Italia è scioccata per l’ennesima strage sulle strade che, al di là delle consuete considerazioni, deve porre più che mai uno spunto di riflessione sull’esigenza di educare i giovani ad una guida responsabile.

“Il tragico incidente stradale di questa notte – ha dichiarato Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione istruzione e politiche giovanili della Regione Lazio – ripropone con forza il tema della sicurezza stradale. Non basta, anche se è fondamentale, tenere in ordine le strade e aumentare i controlli delle forze dell’ordine, ciò su cui possiamo fare la differenza è la sensibilizzazione dei giovani ad una guida attenta e responsabile e ad un bere consapevole. Se i social incitano ad emulare le bravate alla guida, noi come istituzioni dobbiamo lavorare sulla prevenzione affinché ci si metta al volante con la massima attenzione e senso di responsabilità”.

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