88esima Sagra della Castagna di Cave. INFO e PROGRAMMA

La Sagra della Castagna a Cave è arrivata alla sua 88esima edizione. Quest’anno si svolge nei giorni  28-29-30 ottobre 2022

88esima Sagra della Castagna di Cave. Il programma completo.
 Il programma completo.
Sagra della Castagna, 88esima edizione. Fino a domenica 30 ottobre, gli ospiti verranno accolti da stand gastronomici, potranno entrare nelle cantine aperte per le degustazioni di marroni, castagne e caldarroste.
Da non perdere la Bicicastagna, la pedalata ecologica per le valli prenestine, e la Corricastagna, il raduno con gara podistica.
E ancora, la sfilata della Banda Musicale Città di Cave lungo il borgo vecchio, la rievocazione storica del Trattato di Pace di Cave e il CircOtello.
88esima Sagra della Castagna di Cave. Dove mangiare
 Dove mangiare
Durante tutta le tre giorni, il Museo Lorenzo Ferri sarà aperto ad un costo ridotto e fino alle 23.30 il sabato.
88esima Sagra della Castagna di Cave. Museo Lorenzo Ferri
 Museo Lorenzo Ferri
Presente tra gli stand enogastronomici anche quello dell’Istituto Alberghiero di Cave “Rosario Livatino”, eccellenza del territorio nella formazione dei giovani.
88esima Sagra della Castagna di Cave. Lo stand del "Rosario Livatino"
88esima Sagra della Castagna di Cave. Lo stand del “Rosario Livatino”

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Cave, info e cultura.

Cave fu uno dei più antichi castelli del medioevo nel Lazio. Fu feudo dei Colonna; vi si conservano alcuni avanzi medioevali di molta importanza, fra cui le vestigia dell’antico castello e delle sue mura.

I primi abitanti del territorio, che dimoravano in sparsi casolari, erano degli ‘’agri praenestini incolae’’. Tutto il territorio di Cave nel medioevo era chiamato ‘’territorium Trebanense’’, come si riporta in Memorie Cavesi, la prima storia della città, scritta nel 1941 da mons. Nazzareno Marianecci.

Qui nel medioevo, verso la contrada Campo-Cannetaccia, esisteva un castello (‘’oppidum’’) col nome di ‘’Castrum Trebanum’’; sempre qui, secondo un documento del secolo V, esisteva la ‘’Via Trivana’’ o ‘’Trebana”.

L’antico ‘’territorium Trebianum’’ col suo ‘’Trebium’’ doveva essere nella località Cruci, dove il territorio di Cave confina con quelli di Valmontone e di Genazzano: qui l’antica via Trebana, Morino-Potano-Valli, s’immetteva nella Prenestina delle Selci proveniente da Preneste, formando un trivio, da cui forse viene il nome ‘’Trebium’’.

Nel secolo X, a circa un miglio da ‘’Castrum Trebanum’’ verso Preneste, dove erano state aperte le cave di pozzolana e tufo, si stava formando una nuova comunità abitativa: da ‘’Cavarum Terra’’ deriva l’attuale etimologia “Cave” (Italia).

Probabilmente lo sviluppo di questa comunità fece abbandonare, qualche secolo più tardi, ‘’Castrum Trebanum’’, lasciandolo in completa rovina. Nel 1117 in ‘’Castrum Trebanum’’ stazionò per qualche giorno papa Pasquale II che da Anagni si recava a Palestrina a consacrare la Cattedrale di Sant’Agapito martire.

Durante la guerra tra l’imperatore Carlo V d’Asburgo e il re di Francia Francesco I di Valois, i Colonna presero le parti degli imperiali, mentre papa Clemente VII si schierò con i francesi.

Un monitorio papale del 7 novembre 1526,[5] contro i Colonna non bastò a fermarli. Nel dicembre 1526 Clemente VII ordinò di armare un esercito, comandato dal capitano di ventura Vitellozzo Vitelli e dal legato pontificioAgostino Trivulzio, che rase al suolo quattordici feudi laziali dei Colonna, tra cui Marino, Zagarolo, Gallicano, Artena, Subiaco e Cave.[6]

Durante la Guerra del sale, combattuta tra lo Stato Pontificio, sotto papa Paolo IV, e la Spagna, dal settembre 1556 al settembre 1557, Cave fu risparmiata dai combattimenti e dai saccheggi, che invece non risparmiarono i centri vicini come Palestrina. Anzi, le trattative finali tra i contendenti si svolsero a Cave, dove fu firmata la pace il 14 settembre 1557[7].

Dal 1556 Cave fece parte del Ducato di Paliano, retto fino al 1561 da Giovanni Carafa, successivamente da membri della famiglia dei Colonna.

Nel 1854 i Colonna (famiglia) vendettero il loro palazzo alla benestante famiglia Gramiccia, di Cave.

Nel 1880, il Cardinale Antonio Saverio De Luca, vescovo diocesano, con proprio decreto proclamava la Madonna del Campo patrona primaria di Cave insieme a san Lorenzo: “Patronam aeque principalem Cavarum cum sancto Laurentio levita et martyre…’’.

Dopo il primo conflitto mondiale, il palazzo Colonna venne adibito a caserma dei Carabinieri; durante il secondo conflitto mondiale, vi alloggiarono i soldati. Nel 1943 il palazzo Colonna fu venduto da Mimì Clementi-Finzi a David Mazzoni.

Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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