Il bilancio delle vittime sale a quota 250, mentre gli estratti vivi dalle macerie sono ben 215. Grande lavoro dei volontari, le scosse si susseguono da due giorni, rendendo pericolosi i soccorsi.
Sono 250 le vittime del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito tra Marche e Lazio nella notte tra martedì e mercoledì e che ha praticamente raso al suolo Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.
Sono ben 640 le scosse, di magnitudo variabile, che si sono susseguite in questo periodo, rende noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Tutto ciò va ad aggiungersi ad una situazione di per se difficilissima, che rende ancor più pericoloso l’operato dei soccorritori.
Il bilancio – ancora provvisorio – diffuso dalla Protezione civile parla di 250 vittime, tra cui molti bambini: 193 a Amatrice, 46 ad Arquata e 11 ad Accumoli. circa 400 i feriti, 365 quelli in ospedale.
Moltissimi gli sfollati: circa 2.500, di cui 1.500 nelle Marche, tra Arquata e Pescara del Tronto.
Continuano le ricerche sotto le macerie in cui sono impegnati 880 pompieri, con 250 mezzi e 43 cani da soccorso. Mentre sono 215 le persone estratte vive dalle macerie dai Vigili del fuoco: nell’area del terremoto sono presenti con 2.027 uomini e 400 mezzi. Più di 5 mila gli uomini della protezione civile impiegati.
Confermata dal sottosegretario Nencini la cifra stanziata dal governo di 50 milioni di euro. Anticipata dal Ministro Delrio come prima tranche per la prima emergenza.
” Successivamente vedremo, stiamo esaminando la situazione e stiamo quantificando l’entità dei danni”, ha aggiunto Nencini, rispondendo alle domande sull’ammontare dei danni causati dal sisma.