Calcio, Prima categoria: la dirigenza ospite, con metro e fettuccia, misura la porta dello stadio e presenta ricorso. Sub judice il risultato di 1-0 maturato sul campo.

di Massimiliano Rosicarelli

Palestrina. In città non si parla d’altro da giorni che di misura. La gara di calcio di domenica scorsa, tra Rvm Palestrina e Real Artena, valevole per la nona giornata di andata del campionato di Prima Categoria girone F, è terminata 1 a 0 per i prenestini. Il risultato, però, è in attesa di omologazione, da parte del Giudice Sportivo, e la gara rischia di essere ricordata non per le giocate dei protagonisti ma per metro e fettuccia. Esatto, metro e fettuccia, con polemiche e strascichi inevitabili nelle due cittadine.

Il big match di domenica scorsa

Squadre in campo prima dell’inizio

Ma andiamo con ordine. Come detto, si giocava Palestrina-Artena. Tutto sembrava tranquillo, le tifoserie sulle nuove tribune a fare da contorno, si ride, si scherza, ci si appresta ad assistere alla gara d’alta classifica tra la capolista Palestrina, imbattuta e con il miglior attacco contro l’Artena che, anch’essa imbattuta, insegue in terza posizione vantando la miglior difesa del girone F. Per la prima volta c’è una mascotte del Palestrina con i bambini del settore giovanile pronti a scendere in campo per mano ai giocatori.

 

La richiesta di verifica delle misure

Una cornice di bel pubblico che, a 10 minuti dall’ingresso delle squadre in campo, assisterà ad una scenetta degna del Tg satirico “Striscia La Notizia”. Un’offesa storica alla città di Palestrina, al suo stadio intitolato ad un certo “Antonio Sbardella”, arbitro internazionale. Questa la prima impressione dei cittadini di Palestrina sugli spalti che non le hanno mandate a dire, senza tanti giri di parole. Un dirigente dell’Artena, infatti, ha chiesto all’arbitro la misurazione delle porte. Stupore generale in campo, dirigenti locali visibilmente infastiditi, come del resto i giocatori arancioverdi, sicuri che fosse tutto a norma. Un susseguirsi di fischi sugli spalti, con gente di Palestrina a inveire contro la dirigenza dell’Artena.

La misurazione

Gli addetti al campo hanno misurato, in presenza dell’arbitro (ricordiamo che non esiste la terna arbitrale in Prima Categoria), ed in realtà c’era una differenza nell’altezza della traversa dal suolo, dovuta al terreno non livellato, con una differenza di pochi centimetri, in un campo comunque dotato di omologazione della Figc. Dopo la misurazione e l’intervento degli addetti sulla porta, l’arbitro dava l’ok a giocare la partita. L’Artena chiedeva di non giocarla, chiedendo lo 0 a 3 a tavolino, preannunciando il ricorso, puntualmente pervenuto come conferma il comunicato n.152 del 23 novembre 2023 con cui il Comitato regionale della Figc conferma l’attesa di omologazione del risultato, che sul campo ha premiato il Palestrina.

Inizio con 25′ ritardo e clima teso

Quando, dopo 25 minuti, l’arbitro decide di far giocare la partita, la tensione in campo e sugli spalti è enorme. Non è un caso che, dopo pochi minuti, le due squadre restino in dieci con un’espulsione per parte. Alla fine Palestrina vince 1 a 0 ma resta l’immagine di un gesto che fa malissimo alla città Palestrina, da sempre capace di essere rinomata nello sport e non offesa in uno stadio è tra i più rinomati della Provincia di Roma e non solo.

L’amarezza per un impianto tra i migliori della provincia

Dispiace un comportamento del genere per chi ama il calcio. Una cosa che sa di pre-meditazione perché, se ci fossero stati dubbi sull’altezza delle porte di gioco, bastava chiederlo un’ora prima e non poco prima dell’inizio della gara. Ci si dimentica che lo stadio comunale di Palestrina ha ospitato, anni addietro, le gare di Lega Pro e della Serie D ed è conosciuto come uno dei migliori dell’intera provincia di Roma.

In attesa delle decisioni del giudice sportivo, a nome di molti sportivi e cittadini che a Palestrina amano lo sport e credono fortemente nei valori sani del gioco del calcio, non potremo far altro d’ora in avanti che controllare se le bandierine del calcio d’angolo siano stirate prima delle gare ufficiali e se le strisce del campo siano tinteggiate col gesso o con la schiuma da barba ed ovviamente se le porte di calcio siano di legno o di lego.

 

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