Il sindaco di Roma, Virginia Raggi risulta indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico nell’inchiesta relativa alla nomina di Renato Marra, a direttore dell’Ufficio Turismo, fratello di Raffaele, ex capo del personale del Comune, già arrestato.
“Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle”, scrive su Facebook. “Sono molto serena – aggiunge – ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti a dare ogni chiarimento”.
Le accuse di abuso di ufficio e falso in atto pubblico, formulate dal PM Francesco Dall’Olio e dal Procuratore aggiunto Paolo Ielo, avanzate anche per il dubbio (sul quale il Sindaco è chiamato a rispondere) che all’Anac, alla richiesta del parere, fu indicato che la nomina era stata presa in totale autonomia, quando sia il PM che il Procuratore credono che la predisposizione della delibera sia stata effettuata dallo stesso Raffaele Marra.
Raggi aveva prima precisato che tale ruolo era “stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni” da lei assunte, “senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali”. Poi a fronte della delibera dell’Anac ha disposto l’annullamento in autotutela dell’affidamento dell’incarico.
L’arcano sarebbe svelato in una delle conversazioni nella chat telearma, chiamata “Quattro amici al bar” con il quale la sindaca si teneva in contatto con Marra, con l’ex vicesindaco Daniele Frongia e con l’ex capo della segreteria Salvatore Romeo, dove il Sindaco chiede notizie sullo stipendio che Renato avrebbe percepito da capo dipartimento: questa sarebbe la prova che l’ex capo del personale gestì la nomina direttamente per il fratello in evidente conflitto di interessi.
In un altro messaggio la Raggi chiede a Raffaele Marra: “Perché se c’era un aumento di stipendio tu non me lo hai detto?” riferendosi allo stipendio del fratello di Marra, renato Marra, appena promosso.