Citysightseeing Palestrina conquista la finale per la A2

di Massimiliano Rosicarelli

Con una netta affermazione in gara 5, espugnando per la seconda volta il campo di Bisceglie, il Palestrina basket conquista l’accesso alla finale che vale la serie A2. Incontrerà il Napoli, vincitore in gara 5 contro il Cassino.

La prima palla a due è come un cammino con un burrone ove uno dell’avversario può precipitare. Si viaggia punto a punto e con quegli esperti più degli altri a fare canestro. Prima Cena e Chiriatti per i locali, poi Serino e Drigo per un Palestrina che sembra giocare in casa per quanto pubblico ha. Il primo periodo si chiude in parità, 16 a 16 con la bomba finale di Simone Rischia. Il secondo sembra di appannaggio dei pugliesi che chiudono sul +3, 33 a 30.

L’intervallo lungo è l’apripista dell’appuntamento con la storia per un Palestrina che è imprendibile, tosto, preciso e concreto nel terzo periodo: la squadra di coach Gianluca Lulli è devastante, implacabile, tutti al servizio della causa arancioverde, uno ad uno sono immarcabili, puntuali nelle ripartenze e in difesa. Si va sul 49 a 58 con cui si parte per l’ultimo, decisivo quarto. Bisceglie tenta il tutto per tutto, ma Palestrina non è sazia, gioca col cuore, col carattere di chi sa che maglia, che canotta indossa. Match virtualmente chiuso dopo che Montanari in trance agonistica segna seconda e terza tripla personale, ma ancora una volta per centrare il traguardo della finale bisogna fare i conti on solo con Bisceglie ma anche con gli arbitri, unico neo di una serie bella ma guastata come al solito dalle giacchette grigie che, evidentemente hanno antipatia per la città del Pierluigi. Ma davanti alla forza, alla concretezza di questo Palestrina tutti devono inchinarsi. Sul 62-69 Bisceglie ha le ultime possibilità, ma Potì commette fallo su Rossi e Palestrina deve solo amministrare, c’è solamente la chance di riportare il divario a -5 ma quando si sta entrando nell’ultimo minuto: la linea della carità mette la parola fine alla serata, Rischia ultimo ad andare a referto per il 63-75 che porta Palestrina in finale.

La gente canta e gode, il popolo pugliese in silenzio se ne torna a casa col ricordo delle trombette e l’incubo di un Palestrina che farà strada nel ritorno sulla Pedemontana alle luce dell’alba del giorno di festa. Chapeau
Dalla società un ringraziamento speciale: “Siamo ancora frastornati e ci è quasi impossibile ringraziare personalmente tutti, la società comunque ribadisce il suo immenso Grazie a tutte le persone intervenute al nostro fianco ma anche all’affetto giunto attraverso le tante foto davanti un pc una televisione o un telefono, dalle case o addirittura dai pub. Una serata che non vivevamo da tempo, in fondo abbiamo toccato il punto più alto da 40 anni a questa parte e nulla ce lo potrà levare. Ci teniamo a fare due dediche senza nulla togliere agli altri, al nostro Padre Luigi Stellani perché senza di lui niente di ciò sarebbe mai avvenuto ed a uno dei tifosi più incalliti degli ultimi decenni Giovanni Fazzino… te lo avevamo promesso Giova di regalarti questa finale, quindi mettiti in forma che ti aspettiamo“.

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