La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per le posizioni di Nicola Zingaretti nel processo “Mafia Capitale”.
Il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, era sotto inchiesta per due vicende distinte, una del 2011 ed una del 2014, in casi di corruzione e turbativa d’asta, vicende nelle quali era stato coinvolto da Salvatore Buzzi, negli interrogatori del giugno 2015, dopo l’arresto per associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale”.
Puzzi avrebbe coinvolto Zingaretti in casi di corruzione per due vicende particolari: una che faceva riferimento a presunte dazioni di denaro, destinate a uno stretto collaboratore di Zingaretti e finalizzate a sostenere le spese della sua campagna elettorale; l’altra a soldi che sarebbero stati versati per l’operazione connessa all’acquisto della sede della provincia oggetto di una procedura di gara.
Per la turbativa d’asta invece, Buzzi ha accusato Zingaretti di aver gestito l’assegnazione della gara per il servizio Cup bandita nel 2014 dalla Regione Lazio.
“Occorre precisare – scrivono i pm del pool Antimafia Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini nella richiesta di archiviazione – che le indicazioni fornite da Buzzi sono apparse sospette e ancorate a una precisa strategia difensiva, proiettata a dimostrare la propria estraneità all’associazione di tipo mafioso contestatagli e ad accreditarsi dinanzi agli inquirenti quale collaboratore dell’autorità giudiziaria”.
Con Zingaretti, archiviate per infondatezza le posizioni di altre 117 persone, tutte accusate da Buzzi negli interrogatori del 2015.