San Giovanni Evangelista, Tivoli. L’incendio sarebbe partito da alcuni locali sotterranei, avrebbe interessato in particolare il Pronto Soccorso e la Terapia intensiva.

Incendio all’Ospedale di Tivoli.  Sono quattro le vittime del rogo, due donne e due uomini. Emilio Timperi di 76 anni, Giuseppina Virginia Facca di 84, Romeo Sanna e Pierina Di Giacomo di 86; trasferiti invece gli oltre 200 pazienti ricoverati. L’incendio si è sviluppato nei piani sotterrai dell’Ospedale intorno alle 22.30.

La prima vittima è stata rinvenuta nel reparto di Cardiologia, altre due erano ricoverate nel reparto di Medicina. Il quarto deceduto potrebbe essere morto non per cause riconducibili all’incendio.

Il rogo avrebbe interessato in particolare il Pronto Soccorso e la Terapia intensiva, cosa che ha reso necessaria l’evacuazione di oltre 200 pazienti, avvenuta anche attraverso le autoscale, tra questi anche sette bambini, diversi neonati e alcuni ricoverati nel reparto Covid.

I pazienti meno gravi sono stati trasportati in una palestra del comune, assistiti dalla Protezione civile, che al suo interno ha provveduto a trasportare delle brandine e delle coperte da campo. Il resto dei pazienti è stato trasferito in altri ospedali.

Nel frattempo i Vigili del Fuoco hanno domato l’incendio; sulle cause del rogo stanno indagando i Carabinieri. Allo stato attuale ciò che è emerso è che l’ala maggiormente danneggiata dall’incendio è quella che si affaccia su Via Roma, strada che è stata poi chiusa al traffico.

Da un primo sopralluogo, si presume che il rogo abbia avuto origine dal piano -2, dove vengono gestiti e bruciati i rifiuti speciali e da li, si sarebbe propagato al resto della struttura.

La Procura di Tivoli ha aperto un’inchiesta, affidato le indagini alla Polizia di Stato ed ai Vigili del Fuoco e disposto l’autopsia sui corpi delle vittime. I Carabinieri hanno messo in sicurezza le sacche di sangue per le trasfusioni e gestito lo sgombero totale della struttura.

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Pubblicato da Matteo Palamidesse

Vicedirettore di Numerozero, giornalista dal 2006 con la grande passione per la fotografia. Metà casa in Italia, metà in Etiopia. Divide la sua vita tra lavoro, famiglia ed amici (pochi ma buoni).

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