Icone

Dall’8 al 10 dicembre presso il Museo Diocesano Prenestino di arte sacra si terrà la mostra “Gli angeli, messaggeri di sogni”, esposizione di icone bizantine scritte dagli allievi della scuola di iconografia Nazareth di San Biagio in Subiaco.

Le icone bizantine. La mostra sarà inaugurata al Museo il 7 dicembre dopo la Messa della vigilia dell’ Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria che sarà celebrata nella cattedrale di Sant’Agapito Martire alle 18.

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Il Museo Diocesano di Arte Sacra

Il Museo diocesano prenestino di arte sacra è stato aperto al pubblico nel maggio del 2005 ed è ubicato in un settore dell’episcopio, edificio del XVII sec. Originariamente sede del primo seminario diocesano, istituito nel 1669 dal cardinale Antonio Barberini Jr., dal 1759 il palazzo è la sede Vescovile ed ospita, oltre alle sale del Museo, l’Archivio storico e la Biblioteca diocesana, e gli uffici di Curia.

Nelle quattordici sale disposte su due piani al termine di  un lungo lavoro di restauro ed allestimento hanno trovato posto ori e argenti, sculture, una sezione archeologica, una dedicata alle epigrafi, la collezione dei paramenti sacri, i dipinti, gli ex voto, gli arredi lignei e bronzei, documenti provenienti dall’Archivio storico, tra cui bolle papali, lettere pastorali e pergamene, ed i libri antichi più preziosi della Biblioteca diocesana.

Numerose le opere di pregio custodite nel Museo ed esposte nelle diverse sezioni in cui esso si sviluppa e tra le quali spiccano quella archeologica, l’epigrafica, gli argenti, i paramenti. Dal 2008  impreziosisce la pinacoteca il quadro attribuito a Michelangelo Merisi da Caravaggio “Decapitazione di san Gennaro”, di proprietà del Fondo Edifici di Culto, Ministero degli interni. Il dipinto fu individuato dal professore Maurizio Marini nel 1965 nel Convento di Sant’Antonio Abate, dei Padri Carmelitani a Palestrina; trasportato presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma fu sottoposto a studi e restauri, uno nel 2007 sotto la direzione di Claudia Tempesta. Aperta la questione attributiva, che coinvolge i seguaci di Caravaggio, Battistello Caracciolo in particolare.

In collaborazione con gli istituti culturali Archivio e Biblioteca e con gli uffici diocesani, in particolare l’Ufficio catechistico, il Museo si muove nel panorama delle iniziative didattiche sul territorio, cercando di essere segno di promozione culturale.

La cura, la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio diocesano sono tra gli obiettivi principali del Museo diocesano, che porta avanti una costante opera di studio e di restauro delle opere esposte e del loro rapporto con il territorio.

Il Museo diocesano fa parte del Sistema museale dei castelli romani e prenestini Museumgrandtour, la rete di musei che include attualmente 25 realtà culturali tra musei ed aree archeologiche.

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