Roma , operazione “Labirinto” : 24 arresti,parlamentare Ncd indagato per corruzione

Proseguono da questa mattina le indagini e le perquisizioni dell’operazione “Labirinto” da parte della Guardia di Finanza di Roma nei confronti di diversi indagati.

Più di cento finanzieri impegnati, dalle prime ore del mattino, in arresti e perquisizioni. Per ora 24 le persone arrestate nell’ambito dell’operazione ” Labirinto “, tra cui due dipendenti dell’ Agenzia delle Entrate di Roma, che lo sostenevano per agevolare le pratiche di rimborso delle imposte.

Tra gli indagati un parlamentare in carica, che lo ha aiutato nelle attività di illecita intermediazione.

Antonio Marotta, deputato di Area Popolare, è indagato per partecipazione ad associazione a delinquere, corruzione, finanziamento illecito dei partiti. Ma il gip non ha ritenuto sussistenti le accuse per associazioni a delinquere e riconosciuta una sola accusa di finanziamento illecito. La pena, perciò, non andrebbe oltre i tre anni.

L’intervento delle fiamme gialle è partito dall’approfondimento di varie segnalazioni per operazioni sospette nei confronti di un consulente tributario e di un insieme di società a lui riferibili che muovevano enormi somme di denaro.

I finanzieri sono riusciti a sequestrare oltre 1,2 milioni di euro in immobili, conti correnti e quote societarie intestati a indagati.

Le accuse sono: associazione a delinquere con scopo di frode fiscale, corruzione, riciclaggio e truffa ai danni dello Stato.

Gli obiettivi dell’operazione non riguardano solo la Capitale, ma varie regioni d’Italia: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Campania.

Tutto il sistema messo in piedi girerebbe attorno ad un faccendiere capitolino di orgine calabrese, Raffaele Pizza, fratello di Giuseppe sottosegretario alla pubblica amministrazione dal 2008 al 2011, e Alberto Orsini.

Il primo, secondo quanto ricostruito dalle autorità, forte delle sue relazioni con politici e personaggi di spicco, si adoperava per favorire la nomina di persone a lui vicine ai vertici di enti e società pubblcihe, attraverso lo smistamento di denaro di provenienza  illecita.

 

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