Grazie all’opera incessante della Protezione Civile della Provincia autonoma di Trento, in 14 giorni Amatrice ha avuto la sua scuola. Un punto per ripartire dopo il sisma.
Orario perfetto, zaino in spalla, come se nulla fosse accaduto, i ragazzi di Amatrice si sono presentati al primo giorno di scuola.
Il sisma sarà difficile da cancellare dagli occhi e dai cuori di questi giovani, da oggi alle prese con lezioni e compiti; come ha affermato il sindaco di Amatrice, Pirozzi, “fino a tre settimane fa qui c’era un mondo, un mondo che parlava di uno dei borghi più belli d’Italia.
Per questo era importante partire dalla scuola, perché la scuola rappresenta il tassello fondamentale per far sì che quel mondo possa presto tornare ad essere quello che ci appartiene. Bisogna credere nelle istituzioni e io voglio fare un appello alla popolazione di Amatrice, a liberare quanto prima le tende per poter avviare il processo di ricostruzione”.
E ha aggiunto: “Venti giorni fa avevamo tutto. Ora non abbiamo più nulla, ma oggi ripartiamo da qui, da questa scuola, perché con essa abbiamo tutto. I nostri bambini dovranno avere la capacità di trasmette solidarietà e amicizia. Ai cittadini dico basta piangere. Schiena dritta e fidiamoci di Curcio ed Errani. Se siamo uniti riavremo tutto quello che abbiamo perso”.
Lo stesso Presidente del Consiglio Renzi, il Ministro Delrio ed il Commissario Errani si sono complimentati per il grande sforzo, augurando il loro in bocca al lupo ai ragazzi di Amatrice.
Tutti i bambini delle zone colpite tornano a scuola, in molti però dentro a prefabbricati e tende. Sono infatti solamente 37 su 577 gli edifici dichiarati agibili dopo il sisma.
E’ ancora poco per rivedere la luce, ma è forse il tassello fondamentale dal quale ripartire per la ricostruzione di intere comunità.