Conto alla rovescia per la prima sfida interna contro Napoli

di Massimiliano Rosicarelli

Domani alle 21, al Palaiaia, prima sfida interna contro la corazzata Cuore Napoli. Dopo due sconfitte è tempo di invertire la tendenza e risalire la china. Intanto è festa grande a Palestrina.

Palestrina. Che gioia, che attesa, che bella emozione. Grazie a te, Pallacanestro Palestrina. E’ bellissimo esser un tuo tifoso. Lo senti dire in giro da gente che mai pensavi di rivederla, almeno una volta al PalaIaia. Che festa che è stata e che festa che sarà. Abbiamo disputato fin qui una stagione eccellente sopra le righe, sopra ogni logica aspettativa, un campionato strepitoso, bello, bellissimo ed un quarto di finale play-off superlativo, una semifinale storica vinta contro tutto e tutti. Ed ora?

La finale, la finalissima, contro Napoli per ora vede i campani in vantaggio per due a zero. Ma è tempo di uscire allo scoperto, da assoluti protagonisti. Ci sono stati 4 inciampi coi partenopei, due in campionato e ora due di fila in finale nelle gare in terra campana. Non se ne è mai fatto un dramma e si è guardato avanti perchè è nel Dna del nostro coach Gianluca Lulli, di questi magnifici ragazzi, di questa attenta società, di noi, gente che vede sempre il bicchiere mezzo pieno e non vuoto.

Non ci siamo pianti addosso e si è guardato avanti. Gli avversari si sono dimostrati ciò che sono realmente, forti e meritevoli della A – neanche della serie A2 – ma a poche ore dal match del PalaIaia sale l’ottimismo per Palestrina per riaprire la contesa. Una sfida da riaprire dopo una sconfitta, quella di martedì, in cui a Napoli c’è stata una sorta di esodo, permettemelo, di prenestinità mai vista prima. E’ stato emozionante vedere i nostri ragazzi così felici. Se la meriterebbero tutti, questa vittoria, tanto venerdì sera che domenica, ad iniziare dal capitano Filippo Gagliardo, un esempio raro dello sport di oggi che ti fa unire e sorridere di positività, per non, ma è inutile dirlo. Siamo alla resa dei conti finale e al momento non si è ancora vinto nulla. parlare di Pederzini, Montanari e Drigo, di tutti gli altri, con Rischia e Rossi, Molinari e Brenda che devono molto a questi colori e che venerdì sera, siamo certi, saranno leader definitivamente facendone tanti di canestri importanti. Aggiungiamoci Vangelov e tutto il resto della truppa che consente a questo Club di essere diventato realmente l’unico a rappresentare la Regione Lazio i questa finale. Non lo dimenticate mai, nessuno escluso.

A questo punto vincere venerdì diventa l’obiettivo imprescindibile, perchè Palestrina è con le spalle al muro. Se perde finisce l’avventura, se vince si riapre la serie. Difficile entrare nella storia in una città dove non ti celebrano per invidia e gelosia. L’annata resterà storica e bellissima in ogni caso, ma sarà stupefacente solo riaprendo la serie e perchè no, pareggiare i conti domenica al PalaIaia per poi andarsi a giocare a Napoli quell’accesso alle finali di Montecatini. E’ una sorta di prova di maturità che manca a questo Palestrina dei prenestini e dei corazzieri a tinte arancioverdi, come a voler  dire: ”Eccoci quà, siamo il Palestrina, rappresentiamo ben 25 mila abitanti e  vorremmo a sederci al tavolo delle grandi del basket, scusate il disturbo”. La caparbietà con cui la nostra squadra oggi ha raggiunto il fondo di questa competizione ci fa ben sperar perchè Palestrina è la città dove si mangia pane e basket dal 1962 ininterrottamente. Non vogliamo dire che vinceremo e saliremo in A2. Non ne siamo ancora assolutamente certi. Magari lo sapessmoi. Vogliamo dire però che siamo orgogliosi di questo gruppo, dalla forza mentale del suo coach e da quella che ognuno ha nell’indossare e rispettare questa maglia.

La vittoria più grande è stata centrata quella di essere diventata la squadra della gente di Palestrina, senza distinzioni alcune. E questa vittoria che arriverà venerdì in primis sarà la vittoria della gente comune, di quella gente che invaderà civilmente il PalaIaia per fare festa con gli amici di Napoli. Poi, chi vincerà la serie meriterà l’A2. Intanto, ragazzi, grazie di aver regalato emozioni uniche che meritano l’ultima scritta per coronare un sogno di realtà. Scrivetelo coi fatti, tanto domani che domenica, poi, chi vivrà vedrà.

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